Sommario
Ti sei mai chiesto quanti tipi di capelli esistono? La risposta può sembrare semplice, ma in realtà è piuttosto complessa, perché le tipologie di capelli variano non solo in base alla lunghezza e all’aspetto, ma anche in base allo spessore.
Quanti tipi di capelli ci sono?
Esistono 12 tipologie di capelli e per ogni tipo di capello sono necessarie cure specifiche, scopri quali sono con questa guida, abbiamo suddiviso i tipi di capelli nelle macro-categorie più note (lisci, mossi e ricci) ed esaminato le varie sottocategorie.
Per la salute dei capelli è importante sapere a cosa fare attenzione e come prendersene cura anche in base alla tipologia a cui si appartiene.
Capelli lisci
1 .a Lisci e sottili
I capelli sottili e lisci possono essere difficili da gestire ed è preferibile fare lavaggi frequenti, magari con uno shampoo delicato, per mantenerli leggeri e dargli più volume. Se si hanno i capelli lunghi è sufficiente applicare un po’ di balsamo nutriente solo sulle punte per non appesantirli.
1.b Capelli lisci e spessi
Il capello liscio, spesso e leggermente ondulato, è adatto a diversi tipi di acconciature. Questo tipo di capello non è impegnativo per quanto riguarda lo styling, tuttavia è consigliabile seguire questi consigli per averne cura: Come prendersi cura dei capelli spessi.
1.c Capelli ondulati
I capelli lisci e ondulati sono piuttosto semplici da gestire, occorre solo fare attenzione all’effetto crespo che può crearsi a causa dell’alto livello di umidità nell’aria o se non si usano prodotti adatti. Il consiglio, per chi ha i capelli lunghi lisci e ondulati, è di dare un colpo di phon con aria fredda a fine asciugatura.
Capelli mossi
2.a Capelli mossi e sottili
Nel caso dei capelli mossi, si distinguono per ciocche più lisce verso la nuca e un arricciamento leggero dalle orecchie fino alle punte dei capelli. Chi preferisce assecondare la texture naturale di questa tipologia di capello può scegliere di farli asciugare all’aria aperta senza phon, dopo il lavaggio.
C’è chi preferisce utilizzare la piastra per lisciarli, e in questo caso ricordiamo di seguire alcuni accorgimenti qui riportati: Errori da non fare con la piastra per capelli.
2.b Capelli mossi e spessi
Se i capelli sono mossi e spessi, non ci sono particolari attenzioni aggiuntive da osservare.
Come nel caso dei capelli ondulati, è possibile che si crei l’effetto crespo dovuto all’umidità, quindi è opportuno usare prodotti che assecondino la struttura naturale del capello.
2.c Capelli mossi e foltissimi
Nel caso di capelli molto folti e mossi, è bene valorizzare l’effetto naturale, anche solo attorcigliando le ciocche con le dita per definirle. Questo tipo di capelli trae beneficio dall’umidità ed è importante nutrirli con prodotti specifici.
Capelli Ricci
3.a Riccio morbido dal diametro ampio
Si tratta di capelli di solito abbastanza fragili e tendono a spezzarsi facilmente. Hanno bisogno di molto nutrimento per apparire vitali, ed è meglio evitare di usare la piastra per non danneggiarli.
Per pettinarli, si consiglia di non usare pettini o spazzole, bensì di usare le mani per districarli oppure un pettine a denti radi. Inoltre, si consiglia di asciugarli utilizzando il diffusore, in modo che il calore avvolga tutto il riccio e lo renda più definito.
3 b Ricci a spirale
Questo tipo di capelli ricci sono caratterizzati da spirali che si snodano diagonalmente verso le spalle e che partono appena sotto le radici. I capelli ricci a spirale sono particolarmente sensibili, perciò è necessaria una cura particolare e una costante attenzione.
A tale proposito, tutti prodotti che contengono cheratina liquida possono essere d’aiuto, in quanto aiutano nel rinforzare la struttura molecolare del capello.
3c Ricci a cavatappi
Questi capelli sono spessi e tendenti al crespo, perciò devono essere nutriti quotidianamente.
Anche in questo caso si sconsiglia l’uso della piastra, poiché aggredisce eccessivamente i capelli ricci a cavatappi e il risultato durerebbe solo poche ore.
Capelli riccissimi
4a Ricci piccolissimi
Si parla di ricci piccolissimi quando questi capelli si possono ridurre fino a metà della loro lunghezza effettiva, da asciutti: quindi, quando sono bagnati risultano estremamente fluenti, fino alle spalle.
Per trattarli, è consigliabile asciugarli con un diffusore oppure con aria fredda, senza dimenticare l’impiego di prodotti specifici per impedire che diventino secchi.
4b Ricci a Z
I capelli ricci Z-shaped o S-shaped hanno, come dice il nome, la forma a lettera Z o S, o meglio, si piegano in angoli acuti prendendo una forma simile a queste lettere. L’effetto crespo può essere eliminato con appositi prodotti da styling dedicati a questa tipologia.
4c Ricci afro
Quando i capelli sono ricci e folti come quelli di Macy Gray, la celebre cantante R&B, è molto difficile o quasi impossibile pettinarli e dare definizione, ma in compenso si ottiene un look Afro anni Settanta in modo naturale.
È importante sapere che i capelli ricci afro sono tendenzialmente fragili, poiché hanno un minor numero di strati di cuticole che non riescono a proteggere adeguatamente il fusto dalla secchezza, con i risultato che tendono a spezzarsi.
Da cosa dipende avere capelli ricci o lisci, mossi o poco definiti?
Quando si parla della morfologia e della tipologia dei capelli bisogna tener presente che questi rispondono ad alcuni parametri e caratteristiche predefinite, come forma, aspetto e densità.
Come sappiamo, i capelli compaiono già durante la gravidanza, sotto forma di lanugine che si manifesta già dal 4° mese in utero.
A seconda della forma e delle caratteristiche, possiamo distinguere tre tipologie di capelli. In base all’aspetto che assume il fusto alla base, ed anche a seconda della tipologia di base della sua sezione capillare di natura genetica, è possibile distinguere tra:
1) capelli cimotrichi: di forma liscia o ondulata, dalla caratteristica sezione ovale, tipica dei popoli di origine caucasica. Di solito le persone con la pelle chiara hanno questo tipo di capelli;
2) capelli lissotrichi: la tipologia liscia o a sezione rotonda, propria dei popoli di origina asiatica o nativi americani. Sono capelli piuttosto grossi e di solito incorniciano volti larghi e appiattiti;
3) capelli ulotrichi: capelli tipicamente crespi, lanosi, dalla sezione piatta, propria delle etnie africane. Sono tipici delle persone con pelle molto scura, scarsa pelosità, naso largo e schiacciato.
Anche se tutte le tipologie di capelli condividono gli elementi di formazione chimica, in realtà differiscono per spessore, densità ed elasticità.
Lo spessore del capello dipende dalle etnie, può essere minimo 0,06 mm ed arrivare ad un massimo di 0,1 mm nelle razze orientali.
I capelli propri degli asiatici, i lissotrichi, sono caratterizzati da un diametro consistente, maggiore rispetto a tutte le altre tipologie, seguiti dai capelli cimotrichi (indoeuropei), e infine dai capelli ulotrichi (africani), più sottili di tutti.
Così come la composizione chimica, anche la fuoriuscita dai follicoli segue la medesima angolazione rispetto all’epidermide. Nel cuoio capelluto, infatti, il capello emerge con una inclinazione di circa 75 gradi, mentre il numero dei follicoli che si ha sul cuoio capelluto sin dalla nascita è determinato geneticamente.
La densità dei capelli varia a seconda delle aree del cuoio capelluto
Per quanto riguarda la densità dei capelli, la sua variazione cambia in base alle aree del cuoio capelluto, consta di circa 150 capelli per cm2 ed è legata anche al colore.
Infatti, i capelli biondi hanno una densità maggiore e sono in media 150 mila, i castani 110 mila, i neri 100 mila ed i rossi 90 mila. La qualità del fusto, più o meno grosso, duro, sottile, morbido dipende dalle caratteristiche della corteccia e della cuticola, che possono variare nel tempo, in base a diversi parametri (tra cui: condizioni di salute generale, alimentazione, stress, fumo, disfunzioni ormonali). Qui puoi trovare maggiori informazioni sull’argomento: Quanti capelli abbiamo in testa.