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Cosa c’entra il fumo con la perdita dei capelli? Una correlazione esiste, perché fumare ha effetti sulla circolazione sanguigna e danneggia il follicolo pilifero, altera l’equilibrio del tessuto epidermico durante la crescita del capello e porta a un’infiammazione del follicolo, aumentando così il rischio di caduta dei capelli.
Spieghiamo meglio perché fumare può facilitare la calvizie e cosa fare quando ci si accorge del problema.
Fumare fa male ai capelli?
Cominciamo dai dati statistici: in Italia, secondo l’Istat, i fumatori sono poco meno di 10 milioni, concentrati nella fascia di età 20-44 anni.
Durante il lockdown del 2020 si è verificata una diminuzione, poiché la prevalenza dei fumatori è passata dal 23,3% al 21,9%, inoltre il 3,5% dei fumatori, pur non avendo smesso, ha comunque ridotto la quantità consumata.
Sono ben più importanti, tuttavia, i dati scientifici che hanno confermato un rapporto diretto tra tabagismo e calvizie. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Archives of Dermatology, la perdita di capelli e la calvizie è molto più vistosa nei fumatori rispetto a chi non fuma e l’incidenza aumenta se si fumano una ventina di sigarette al giorno e oltre.
La ricerca è stata condotta su 740 pazienti di sesso maschile in età compresa tra 40 e 90 anni. Il campione era composto da uomini asiatici che, come abbiamo riportato nella nostra infografica sono meno inclini alla calvizie rispetto alle popolazioni caucasiche.
Il fumo della sigaretta contiene molte sostanza nocive per il corpo, tra cui il monossido di carbonio che danneggia l’organismo e la capigliatura. Inoltre, la nicotina modifica la composizione chimica del sebo quando si deposita sul cuoio capelluto, danneggiando i capelli. L’altro aspetto da considerare riguarda anche la crescita di capelli più spenti e fragili, maggiormente soggetti a diradarsi.
Il fumo è correlato alla calvizie?
Secondo altri studi, gli effetti del fumo sulla circolazione sanguigna e sul DNA dei follicoli piliferi non sono recuperabili una volta danneggiati: la nicotina, essendo un vasocostrittore, brucia l’ossigeno e le sostanze nutritive presenti nel sangue, che in questo modo non sono in grado di raggiungere efficacemente il capello.
Il fumo ha un effetto anche sull’incremento improvviso di ormoni maschili, per questo è possibile che l’alopecia androgenetica sia in qualche modo favorita dal tabagismo.
È anche vero che, smettendo di fumare, si riavvia una migliore circolazione sanguigna e di conseguenza alla cute arriva un maggior nutrimento, con i follicoli piliferi che possono ritornare a essere più sani e produrre capelli integri e robusti.
Per saperne di più sulla relazione caduta dei capelli e fumo, è possibile consultare un articolo scientifico dedicato al tema: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12673073/.
Come individuare la causa della calvizie in un fumatore
Come sappiamo bene, la perdita dei capelli provoca ansia, depressione e minore sicurezza in se stessi. Soprattutto nei più giovani, la caduta dei capelli può essere vissuta come una grave limitazione fisica e causare problemi psicologici, ecco perché è importante non perdere tempo ed effettuare un’analisi del capello presso il centro Istituto Helvetico Sanders più vicino. Solo conoscendo le cause effettive della calvizie si potrà stabilire qual è la soluzione più adatta a ogni specifico caso.